Ristrutturare, recuperare, riadattare e riqualificare un edificio è sempre una scelta ecologica rispetto all'idea di costruirne uno nuovo.
In Italia, ma non solo, consumiamo suolo ad una velocità impressionante,, non giustificato dall'andamento demografico che invece è in calo. Siamo sostanzialmente ignari di cosa questo significhi . Consumiamo 2 mq di suolo al secondo, questo emerge dall'ultimo dossier di ISPRA, l'istituto superiore di protezione per l'ambiente organo tecnico del Ministero dell'ambiente.
Nel 2021 abbiamo consuma 70 chilometri quadri di suolo, una media di circa 19 ettari al giorno, un ettaro corrisponde ad un campo di calcio, in nome di una pretesa ripresa economica, quando è bene tener presente che ogni ettaro cementificato è un costo per la collettività, 6 mila e cinquecento euro l’anno di manutenzione..
Ma soprattutto l'impermeabilizzazione e la cementificazione uccidono per sempre il suolo che ci dà cibo, acqua, proteggere i nostri territori da frane e alluvioni e dunque le nostre case, le nostre città.
Ci permette di mangiare, bere, ma anche di curarci perché è dalle piante che ricaviamo gli elementi per le nostre medicine. Il suolo ci permette di respirare visto che cattura la CO2 e rilascia ossigeno, che meraviglia, più e più a lungo delle piante..
Ma il suolo è anche un grandissimo regolatore climatico indispensabile soprattutto alla regolazione del microclima, basti pensare che il salto termico all'intero delle città è di circa 3 gradi.
In Italia ogni anno si verificano 1500 avvenimenti catastrofici dovuti al clima, questo è il dato dell’ Eswd, la banca dati europea sugli eventi atmosferici estremi, che studia il nostro paese come hotspot climatico, essendo per conformazione e posizione, una penisola al centro del mediterraneo, un luogo dove gli effetti del surriscaldamento climatico globale si manifestano in modo più evidente che altrove. Eppure, nonostante tutto questo, nel nostro paese si consuma in media molto più suolo, molto più velocemente che nel resto di Europa..
Il risultato è che abbiamo perso la sovranità alimentare che avevamo negli anni 60 e 70,, abbiamo una disponibilità idrica sempre più scarsa, siamo sempre più aggrediti da eventi climatici estremi che generano frane, alluvioni, perdite di beni e di vite umane, le nostre città sono sempre meno vivibili, si respira male, si vive nel caos e aggrediti dall'inquinamento.
Eppure è stato calcolato che in Italia ci sono ben 750 mila immobili abbandonati da rigenerare, un patrimonio immenso, non ci serve consumare nuovo suolo!
Ecco perché scegliere di ristrutturare e riqualificare un edificio esistente è sempre una buona scelta ecologica, scegliere di farlo con materiali ecologici, sostenibili, usando le strategie e le migliori tecniche, le meno invasive, per il riscaldamento e il raffrescamento, usando solo energia da fonti rinnovabili, è ancora meglio.